Oops! Lo so che è appena iniziato il 2016 ma cinque anni fa è stata pubblicato dall’Institute for the Future in collaborazione con la University of Phoenix Research Institute una ricerca Future_work_skills_2020 inerente le abilità che saranno necessarie nel 2020 per potere lavorare… e visto che mancano solo 4 anni è venuto il momento di fare un bilancio per capire se siamo sulla buona strada per garantirci una posizione lavorativa!
La ricerca parte dalla considerazione che la connettività globale, lo sviluppo di macchine sempre più intelligenti ed i nuovi canali comunicativi, ma anche la nostra attuale longevità sono solo alcuni degli elementi che ci stanno portando a ripensare il modo in cui consideriamo il lavoro, come lavoriamo e le competenze necessarie per svolgere efficacemente un’occupazione nel prossimo futuro. Il focus non è capire quali saranno i lavori del futuro ma quali sono le abilità e le competenze che saranno richieste indipendentemente dalla tipologia di lavoro o del contesto nel quale si andrà ad operare.
I ricercatori hanno identificato 10 abilità che saranno di fondamentale importanza nel 2020:
1. Sense Making: è la capacità di dare un senso profondo o significato a ciò che viene espresso o sembra non aver senso a priori. È un’abilità preziosa in quanto è proprio ciò che le macchine intelligenti fanno fatica a fare, e ne faranno ancora per diversi anni. È un’abilità complessa, di alto livello, che ha il vantaggio di essere per ora inaccessibile alle macchine intelligenti.
2. Social Intelligence: l’intelligenza sociale è la capacità di creare dei legami con gli altri, in modo profondo e diretto, al punto di riuscire ad influenzarne il comportamento. Anche in questo caso le macchine intelligenti non hanno emozioni nè sono in grado di cogliere quelle delle persone eppure è un’abilità fondamentale per coloro che devono lavorare in gruppo, spesso anche con persone di paesi diversi.
3. Novel & Adaptive thinking: è il pensiero adattivo di pensare e trovare soluzioni e risposte fuori dagli schemi. È ad esempio ciò che succede quando mettiamo insieme due idee che non hanno niente a che fare insieme a priori: “inventare una nuova modalità di comunicazione” e “eliminare tutti i tasti del telefono”. Nasce un’idea geniale: “creare l’Iphone”. Una competenza che le macchine intelligenti non hanno ancora sviluppato.
4.Cross-cultural competency: è la capacità di comunicare in modo efficace con persone di altre culture. Questa competenza diventerà centrale per tutti i lavoratori, non solo per quelli che lavorano con l’estero. Le organizzazioni vedono sempre più la diversità come motore dell’innovazione. Le ricerche hanno dimostrato che ciò che rende un gruppo “intelligente” ed innovativo è la combinazione di diverse età, competenze, discipline, nonchè stili di lavoro e di pensiero.
5. Computational thinking: è la capacità di tradurre grandi quantità di dati in concetti astratti e di comprendere il ragionamento basato sui dati. Può essere definito come un modo di pensare atto a “risolvere problemi, progettare sistemi, comprendere il comportamento umano basandosi sui concetti fondamentali dell’informatica”. Anche in questo caso, le macchine intelligenti sanno certamente meglio di noi per scegliere i dati, ma non determinare in base a quali criteri farlo. Anche in questo caso abbiamo una competenza importante da rivendere!
6. New Media Literacy: è la capacità di padroneggiare i social media (che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana) e tutte le tecnologie correlate. E’ fondamentale sapere valutare e sviluppare dei contenuti che usano le nuove forme di media per farne dei messaggi comunicativi potenti. L’avvento dei social media sta cambiando il nostro modo di comunicare aggiungendo nuovi canali di comunicazione tra i diversi attori. Coloro che non riusciranno interagire con questi diventeranno rapidamente obsoleti col rischio di scomparire dall’oggi al domani. I professionisti devono essere pronti a valutare il contenuto di un video allo stesso modo in cui ora analizzano un documento scritto o una presentazione.
7.Trandisciplinarity: è la capacità di affrontare un problema utilizzando diversi settori di competenza. La maggior parte dei problemi attuali sono troppi complessi per essere risolti mettendo in campo una sola disciplina (pensate ad esempio al problema del riscaldamento globale). Problemi con sfaccettature complesse richiedono delle soluzioni transdisciplinari. Il lavoratore ideale del prossimo decennio è “a forma di T”: avrà una profonda conoscenza di almeno un campo, ma avrà inoltre la capacità di “comunicare” nella lingua di discipline differenti. Questo richiede un senso di curiosità e la volontà di continuare ad apprendere ben oltre gli anni di istruzione tradizionale.
8. Design Mindset: è la capacità di vedere le cose da prospettive diverse. Verrà richiesta al lavoratore del futuro la capacità di riconoscere la tipologia di pensiero necessaria per risolvere i diversi compiti, e dunque la flessibilità nell’applicarne diverse, apportando dei cambiamenti anche nel proprio ambiente lavorativo al fine di realizzare più facilmente i propri compiti. Non si tratta di trovare soluzioni ai problemi ma di avere la capacità di pensare diversamente la propria realtà.
9. Cognitive load management: è la capacità di selezionare e filtrare le informazioni per importanza e di comprendere come massimizzare le funzioni cognitive utilizzando una varietà di strumenti e tecniche. Un mondo ricco di informazioni caratterizzato da più flussi e da più dispositivi porta le questione del sovraccarico cognitivo. Le organizzazioni e i lavoratori saranno in grado di trasformare il massiccio afflusso di dati in un vantaggio solo se sapranno filtrare le informazioni e concentrarsi su ciò che è veramente importante. Di conseguenza, i lavoratori devono sviluppare la capacità di strutturare, classificare ed etichettare le informazioni.
10. Virtual collaboration: è la capacità di lavorare efficacemente, di coinvolgere le persone e di dimostrare di “esserci” all’interno di un team virtuale. Le tecnologie permettono di connettersi e condividere nonostante la distanza fisica: la globalizzazione intesa come nel 1970 è oggi una banalità sorprendente. Oggi viviamo in un universo ultraconnesso e grazie alla tecnologia diventerà inevitabilmente sempre più comune lavorare in team sparsi nel mondo. La sfida non sarà quella di far funzionare tutte queste persone insieme, ma di creare uno spirito di squadra tra questi gruppi disparati.
Quante di queste abilità possiedi? Quali devi ancora sviluppare o rafforzare? Se ne hai poche mi raccomando non strafare cercando di colmare tutte le tue lacune in un solo anno! Comincia a fissarti un obiettivo o un programma di allenamento. Pensa a costruire il tuo futuro un passo alla volta… abbiamo ancora qualche anno per potenziare le nostre abilità
Buon Lavoro!