La sfida della convivenza generazionale nelle aziende

Intervista a Isabella Pierantoni sociologa, Executive&Shadowcoach, Founder&Owner di Generation Mover
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L’intervallo temporale tra una generazione e l’altra è di circa 15/20 anni. Se é vero che le generazioni sono sempre esistite é altrettanto vero che mai prima d’ora la convivenza ha riguardato ben 7 generazioni contemporaneamente (compresi gli ultra 90enni oggi sempre più numerosi, soprattutto in Italia).


Isabella, per quale motivo ti sei interessata alla tematica della diversity generazionale?

Tutto è partito con una richiesta specifica di un cliente. Poi come spesso accade, si è innescata una sorta di contaminazione mentale-ambientale-comportamentale. Ho scelto di approfondire l’argomento con indagini e studi dettagliati focalizzati sulla convivenza multi generazionale nelle aziende italiane. Inoltre, anche per un interesse fortemente legato alla pratica del coaching così strettamente connessa con la creazione di futuro.

Isabella Pierantoni

Isabella Pierantoni


Perché è importante per un’azienda tener conto della diversità generazionale?

Ogni generazione elabora e agisce valori specifici, credenze, convinzioni, cultura, filosofia di vita, capacità e competenze a seconda del periodo storico-sociale e tecnologico che respira e vive negli anni della crescita giovanile. Questo modo di vedere il mondo, generalmente parlando, e con le dovute differenze, è quello che ogni generazione porta nella vita e nel posto di lavoro.


Oggi, per la prima volta nella storia, in azienda possono convivere fino a 5 generazioni ognuna delle quali è portatrice di valori, obiettivi, linguaggi tanto diversi da potere essere considerati un ostacolo al successo di un’azienda.

 


In Italia come è la situazione?

L’Italia dal 2005 è considerata uno dei ‘paesi vecchi’ d’ Europa – insieme alla Germania e al Giappone -. Da quell’anno muoiono più persone di quante ne nascono, siamo un paese a crescita zero e il nostro paese ha una popolazione più agè (over 55) rispetto alla tendenza mondiale per la quale le nuove generazioni sono molto più numerose, come ad es. India, Cina o Nigeria che rappresenta l’attuale bomba demografica con pesanti impatti anche in Europa. In termini professionali questo significa che oggi in azienda i millennials (22/34 anni circa), Boomers (53/70 anni circa), X Generation (35/52 circa) o anche Z Generation (<22 anni) possono convivere e lavorare fianco a fianco, oppure, possono trovarsi a lottare per le stesse posizioni professionali. La consapevolezza della compresenza generazionale nel mondo del lavoro è strategica per affrontare i profondi cambiamenti in corso nel mondo moderno, sia in termini di mercato che di gestione delle persone. Motivare una persona di 50 anni significa tenere conto di assets completamente diversi da quelli di una persona di 25 o 60, allo stesso modo creare o gestire team affiatati richiede anche una conoscenza delle leve generazionali. Se poi il tema è il trasferimento delle competenze questo presuppone la creazione di nuovi mindset intergenerazionali che possano sostenere tutte le generazioni: il reverse-mentoring nasce da qui. Il problema del ricambio /convivenza generazionale è molto evidente in alcuni settori produttivi con professioni che stanno sparendo, creando dei gap di prestazione su servizi richiesti e disoccupazione per mancanza di trasferimento delle competenze.

Cosa si potrebbe fare per migliorare?

Una politica aziendale di diversity management che tiene conto anche delle differenze generazionali consentirebbe di integrare in modo efficace i giovani in un sistema “vecchio”. Le aziende, così come sono strutturate oggi, non consentono di utilizzare al meglio il potenziale di tutte le generazioni creando una cultura nuova in grado di sostenere lavoro e mercato.


Quali vantaggi ci sarebbero?

Gli studi dimostrano che la diversity a livello di generazione può essere una grande opportunità per innovare il business e per rivedere i processi organizzativi. Lavorare con questa prospettiva significa guardare non solo al presente ma anche al futuro, divenire consapevoli dei cambiamenti in corso per creare un ambiente stimolante e favorevole alla crescita.
La conoscenza e gli studi sul tema della convivenza multi generazionale in azienda evidenziano come il tema della motivazione delle risorse, della responsabilità, della fiducia, del cambiamento degli stili di leadership oggi più che mai siano al centro del mondo del lavoro e dei lavoratori.


La Diversity a livello di generazione può essere una grande opportunità per innovare il business e per rivedere i processi organizzativi
. Le strategie aziendali che si avvalgono di questo approccio hanno avuto e hanno un forte impatto in termini di produttività e benessere organizzativo. Se vuoi approfondire la tematica oltre a consigliarti “Come gestire 5 generazioni in azienda” di I. Pierantoni, contattaci per vedere come le generazioni possono essere un vantaggio per la tua organizzazione.